Polizia
Locale, una figura che come noi rispetta e fa rispettare le regole
che salvano ... la vita!
Grande partecipazione
ed entusiasmo nell’incontro tra gli arbitri lariani e la Polizia
locale di Como. Il Comandante Donatello Ghezzo: “Un onore essere
davanti a tanti giovani responsabili e modello per i propri coetanei,
ma abbiamo bisogno di voi per diffondere i temi di legalità e
prevenzione sulla strada”. Il presidente Garganigo: “Finalmente
siamo riusciti ad organizzare un confronto con chi ci aiuta a
rispettare regole che possono salvarci la vita”
di Andrea Colombo
“Essere
arbitri dentro e fuori dal campo” è una espressione che sentiamo
ripetersi da quando varchiamo per la prima volta le mura della
sezione di Como ed oggi, dopo la
riunione tecnica fortemente voluta dal presidente Matteo Garganigo e tenuta dal Comandante della Polizia Locale di Como, Donatello Ghezzo, e dai Commissari Anna Greco e Davide Gaspa, siamo tutti più consapevoli del senso intrinseco delle regole. “È per noi un onore poter presenziare in questa sede e davanti a tanti giovani arbitri – ha esordito il Comandante Ghezzo – perché nella nostra attività di divulgazione e prevenzione sulla sicurezza stradale è raro poter colloquiare con ragazzi che svolgono già un ruolo che è di esempio per i propri coetanei.
Siate
quindi voi stessi i primi portatori dei valori che questa sera
approfondiremo e riportateli a chi pensa che il tema della guida non
sia un argomento serio”. La parola è quindi passata ai Commissari
Greco e Gaspa che con molta disinvoltura ed empatia sono riusciti a
coinvolgere i giovani arbitri su temi delicati e seri: “Come nella
preparazione di una partita di calcio, ogni informazione ci rende più
forti e consapevoli che il mancato rispetto di procedure e segnali di
allarme porta a sbagliare – spiega Anna Greco – e se in
campionato possiamo incorrere in valutazioni negative da parte
dell’osservatore arbitrale, in strada possiamo incontrare la
morte”.
Solo nel 2016 in Italia ci sono stati 3.283 morti (-20%
rispetto al 2010), 249.175 feriti (-18%) e 175.791 incidenti (-17%):
dati che dimostrano come la prevenzione e la repressione con misure
sempre più restrittive siano state efficaci, ma sono ancora troppi i
morti sulle nostre strade ed il costo sociale che lo Stato paga è
pari al 2% del PIL, come le risorse destinate all’istruzione. “I
giovani hanno il sacrosanto diritto di divertirsi – ha aggiunto il
Commissario Greco, responsabile anche dell’infortunistica stradale
che a Como copre il 99% della rilevazione degli incidenti – ma vi
siete mai domandati in quale modo e cosa significa davvero ricercare
la felicità?”.
È nato così un dibattito molto interessante tra i
volti giovani e i relatori, dal quale sono emerse pratiche non sicure
alla guida e che possono comportare gravi danni alla nostra salute,
al nostro portafoglio e soprattutto alla nostra psiche e ai
sentimenti che rischiano di essere profondamente scossi per tutto il
resto della vita. E così riecheggiano con forza le parole
pronunciate in passato da Marcello Lippi “rispetta le regole: vinci
la vita!” ed anche quelle espresse dall’attuale designatore della
Cai ed ex arbitro di Serie A, Andrea Gervasoni, proprio in occasione
di una riunione tecnica a Como: “Siate arbitri di calcio ed un
momento di distrazione vi rovina la prestazione: siate quindi sempre
vigili e pronti a decidere”. E le similitudini con un vigile della
polizia locale emergono quindi chiaramente: “Anche noi in servizio
prendiamo decisioni in pochi istanti, osserviamo le situazioni a
360°, agiamo in contesti ostili e dobbiamo gestire situazioni
conflittuali – ha aggiunto Greco -, siamo indispensabili, ma come
voi impopolari ed è per questo che dobbiamo sfruttare la
divulgazione e la sensibilizzazione delle regole del codice della
strada”.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il
ricordo del nostro collega Luca Colosimo, recentemente scomparso
proprio mentre tornava a casa dopo una partita di calcio: “Il colpo
di sonno è uno degli elementi che più incidono nella mortalità in
strada e per questo motivo la soluzione è solo una: dormire!”, ci
spiega il commissario Gaspa che ci ha intrattenuto su aneddoti molto
utili e sui temi della maleducazione alla guida di un veicolo, che,
oltre ad essere sempre più in aumento, provoca spesso danni che non
sono immaginabili quando siamo a mente lucida. “Non scendete mai
dalla macchina e se c’è la possibilità di evitare inutili
discussioni, andate altrove perché un litigio non giustifica mai
inutili e dannose conseguenze alla vostra sfera personale”. Durante
la serata i colleghi hanno anche avuto la possibilità di
approfondire i temi delle principali cause di incidente stradale,
degli effetti dell’abuso di alcool e dell’uso di stupefacenti
alla guida, la differenza tra ritiro, sospensione e revoca della
patente e le conseguenze amministrative, civili e penali delle
infrazioni rilevate alla guida di un veicolo insieme alle
caratteristiche della fattispecie dell’omicidio stradale.
Il
Commissario Gaspa, alla fine dell’incontro, ha interessato tutti i
presenti con la proiezione di due cortometraggi che hanno colpito nel
segno le emozioni dei presenti sull’utilità della cintura di
sicurezza e l’inutilità della rabbia alla guida e l’incontro si
è concluso con un aspetto pratico ed esperienziale: i colleghi
infatti ha avuto il piacere di svolgere un percorso con ostacoli a
mente lucida e subito dopo con l’alterazione della vista grazie ad
una particolare maschera simulatrice.
Una serata diversa dalle
riunioni in cui si approfondiscono tematiche puramente tecniche, ma
che è stata fondamentale per aggiungere un altro tassello di
conoscenza e consapevolezza nel nostro percorso di uomini, di
cittadini ed anche di arbitri di calcio perché la gestione di una
partita porta con sé trasferimenti in macchina e quindi il rispetto
delle regole della strada ... e della nostra vita! “Ringrazio
vivamente la Polizia locale di Como, il Comandante Ghezzo e i
colleghi Greco e Gaspa per aver investito il proprio tempo con gli
arbitri di Como – ha concluso il presidente Garganigo –: solo
tramite la conoscenza è possibile diventare padroni delle proprie
scelte e quindi scegliamo di vivere, rispettando le regole”.